lunedì 15 luglio 2013

PACIFIC RIM - la recensione (NO SPOILER)


pacific rim logo
Finalmente Lo Scorbiattolo apre i battenti, e quale miglior esordio se non con la recensione del film più atteso dell'anno dal sottoscritto ovvero Pacific Rim (e io che volevo esordire con Man of Steel... shame on me), purtroppo il film l’ho visto solo sabato quindi questa recensione arriverà a seguito di mille altre che avranno già detto tutto e il contrario di tutto, ma siccome non sono un mega blogger o un opinion leader che smuove le masse, alle prime dei film non mi invitano, al che voi mi direte: “seeeeeeee è arrivato questo che si pensa già un vips dell’internet, WE CARO NE DEVI MANGIARE ANCORA DI ACQUA SOTTO I PONTI PRIMA DI ESSERE COME CLIO!” e io vi rispondo con un modesto “eh già”.


-LE STATS-

Pacific Rim, USA, 2013
Durata: 131min
Casa di produzione: Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures
Regia: Guillermo del Toro
Soggetto: Travis Beacham 
Sceneggiatura: Travis Beacham, Guillermo del Toro
Fotografia: Guillermo Navarro
Effetti speciali: Industrial Light & Magic 
Interpreti: Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Charlie Day, Ron Perlman,



-LA TRAMA-
La trama è molto semplice, nelle profondità dell’Oceano Pacifico si apre una faglia interdimensionale da cui emergono delle creature gigantesche di lovecraftiana memoria denominate Kaiju (mostri giganti in lingua nipponica), questi esseri dal fare poco amichevole cominciano a mettere a ferro e fuoco il mondo mietendo milioni di vittime e consumando le risorse umane. 
fabbrica dei mostri kaiju
L'origine dei Kaiju è ancora un mistero, gli scienziati possono solo formulare ipotesi.
L'umanità dal canto suo dimentica i vari dissapori interni e si unisce contro il nemico comune aprendo il programma Jaeger (cacciatore in tedesco), il progetto consiste nel fronteggiare la minaccia kaiju con la loro stessa moneta costruendo (gli stati che se lo possono permettere) degli enormi robot antropomorfi atti a prendere a clothesline from hell i brutti mostri cattivi. Gli aitanti Jaeger sono comandati da due piloti (dato che per uno solo il carico mentale per amministrare un corpo di 90 metri risulta un tantino eccessivo) che rappresentano rispettivamente i due emisferi cerebrali, essi sono interconnessi da un ponte neurale che permette loro la condivisione reciproca dei ricordi, perciò più il legame tra i piloti è stretto meglio si riuscirà a pilotare all'unisono lo Jaeger (espediente narrativo veramente ben sfruttato).
I primi 15 minuti circa fungono da prologo introducendo lo Jaeger ammeregano Gipsy Danger e si possono riassumere grosso modo così:
pacific rim strip
Non so voi ma io quando ho sentito il nome Gipsy Danger ho pensato subito a lei:
zingara drag me to hell
Cari Kaiju non mi volete dare il prestito? E io vi mando la Lamia.

Il programma Jaeger porta i suoi frutti, i Kaiju cominciano a cadere divenendo ormai un fenomeno accettato culturalmente tanto da generare merchandising o essere spunto per delle gag in tv.
A cinque anni dal prologo la situazione è cambiata i kaiju si sono addattati alla controffensiva umana divenendo più brutti e cattivi e decimando le fila dei robottoni, la classe dirigente mondiale considera il programma Jaeger ormai obsoleto privilegiando la costruzione di enormi cinte murarie. Toccherà quindi agli ultimi piloti rimasti con i loro Jaeger organizzare l'ultima resistenza per "cancellare l'apocalisse".


-CONSIDERAZIONI-
 Che dire io ci sono cresciuto a mostri e robottoni grazie alle reti televisive locali (il mio preferito era Getter Robot), ma ammetto che i tentativi live action ispirati alla cultura Kaiju (penso al Godzilla di Emmerich) o Mecha (penso al Robot jox di Gordon) non mi hanno mai esaltato particolarmente, forse perché la concorrenza di anime e manga gode di una sospensione dell’incredulità maggiore, boh.  E poi arriva lui:
guillermo del toro
"Il primo che mi chiama Benicio lo impallino."
Guillermo "paciarotto" del Toro ovvero l’uomo che ogni mese se ne esce con un progetto nuovo e super figo da realizzare o produrre di cui poi 99 su 100 finiscono in vacca, vedi la trasposizione del manga “Monster” di Naoki Urasawa in una serie tv o il progetto basato sul romanzo di H.P. Lovecraft “le montagne della follia” o su tutti HELLBOY 3!!!!!

Ma torniamo a noi, del Toro usciva da un periodaccio pieno di delusioni, prima sfuma la realizzazione de "lo Hobbit" poi gli stoppano "le montagne della follia", meno male che la luce arriva dalla Warner che gli propone un progetto basato sul soggetto Travis Beacham, che per la cronaca è quello che ha sceneggiato il remake di "Scontro tra Titani" (un brivido freddo mi corre lungo la schiena), la storia narra di robot che pigliano a botte i mostri, al che il buon Guillermo entusiasticamente dice:
"Però i mostri e i robot li voglio grandi così, se no ciccia!"
E quindi dopo 5 anni dal suo ultimo film (Hellboy II: The Golden Army) ti tira fuori sto popò di roba qua, un film che allo stesso tempo è sì citazionista della cultura cinematografica Kaijū eiga (film di mostri giganti in giapponoide) e della cultura mecha in toto (dai primi esponenti degli anni 70 a i più contemporanei Evangelion e Gurren Lagann), ma è anche un film che ha la propria indipendenza, la propia mitologia, una propria coerenza interna, insomma il regista è riuscito, grazie alla sua sapienza estetica (e del Toro ne ha a pacchi), a creare un mondo unico che potrà sì avere richiami ad altre opere ma stilisticamente risponde solo a se stesso e questo cari miei non è roba da tutti.
Come si fa a non ammirare un uomo che mette così tanta passione nel suo lavoro.
La regia è chiara e consapevole, sa come e cosa vuole raccontare (Snyder impara). In molte recensioni ho letto che la sceneggiatura è penalizzata da un eccessivo uso di clichè e di comicità laddove non c'è bisogno, a questo rispondo che la quasi totalità dei vecchi anime a tema robotico si fondava su personaggi pieni di luoghi comuni quasi ad incarnare le varie sfaccettature dell'animo umano e forse era anche questo il loro bello (che ne so c'era sempre il vecchio scienziato, il bello ed intrepido, quello alto magro e glaciale, il cicciotto goliardico ecc), in Pacific Rim i luoghi comuni sono ben sfruttati, nelle mani di un Michael Bay qualsiasi non so cosa sarebbe uscito, magari per rappresentare un robot antico e sapiente lo facciamo con barba metallica giunture scricchiolanti e bastone integrato.....ah lo ha fatto veramente?
jetfire transformers 2
"Qualcuno ha visto il mio semolino di bulloni?"
Ma tornando al discorso sui luoghi comuni secondo me fanno parte dell'operazione "riadattiamo le caratteristiche classiche di un genere", e lo stesso vale per la linea comica che rappresenta anche una cifra stilistica dello stesso del Toro vedi gli Hellboy. Ah per essere chiari quella di Beacham e del Toro non è per niente una sceneggiatura perfetta, fa il suo dovere è vero, ma non è di certo esente da ingenuità e situazioni un po' spiazzanti.
I re della linea comica durante una catastrofe Robot vs Mostri pochi cazzi.
Gli effetti speciali sono una bomba, le animazioni sono tra le più curate che io abbia mai visto (la naturalezza delle movenze dei kaiju sono qualcosa di eccelso), il cast di interpreti è veramente valido, uno su tutti Idris Elba ormai sempre più presente sui nostri grandi schermi blockbaster dopo blockbaster che intrepreta il Marshall Stacker "1 non toccarmi, 2 non toccarmi" Pentecost figura di riferimento del progetto Jaeger. Il protagonista è Charlie Hunnam (che a me ricorda il Matt Damon di Team America)  interpreta il bel pilota coraggioso Raleigh Becket e ultima ma non per importanza la bella Rinko Kikuchi nel ruolo dell'aspirante pilota Mako Mori........e sì c'è anche Ron Perlman state tranquilli.

-IN CONCLUSIONE- 
Pacific Rim per me è già un cult, è esattamente il film spacca mascella che volevo, capace di riportarmi indietro con gli anni tanto da urlare insieme ai bambini in sala ad ogni cartella inferta ai danni del malcapitato Kaiju di turno. Siamo di fronte alla nascita di un nuovo franchise che si sta estendendo già ad altri media come il prequel a fumetti molto valido "Pacific Rim tales from year zero" e il videogioco meno valido "Pacific Rim - the videogame". Io mi sono già innamorato di questo mondo e non vedo l'ora di saperne di più in un modo o nell'altro e voi?

-P.S.-
Ah congetture nerdiche, se ve lo state chiedendo il mio Jaeger preferito è lui:
crimson typhoone
Crimson  Menton ehmm volevo dire Crimson "Legion" Typhoon
 Mentre il mio Kaiju preferito è lui:
pacific rim leatherback kaiju poster
Il Kaiju di classe 4 denominato "Leatherback", per gli amici Cicciopasticcio.

Ditemi la vostra sul film e fatemi sapere anche i vostri Kaiju/Jaeger preferiti nei commenti o magari anche quelli che non vi hanno convinto troppo
dallo Scorbiattolo è tutto, al prossimo articolo.


2 commenti:

  1. Benvenuto nella blogsfera del Cinematografò! Buono lo stile, visibile e leggibile l'impostazione della pagina, fresco e scanzonato il giusto ma arricchito di tecnicismi da saputo che ne sa bene,il contenuto.

    Ti seguo e vediamo se svacchi.. ;PPPP

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    1. Grazie per la fiducia, che dire, speriamo di non "svaccare" qualsiasi cosa voglia dire eheh

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